venerdì 13 aprile 2018

La Satira al tempo delle Consultazioni.


Orbene, ordunque. A Roma, durante le consultazioni per dar vita a un governo che prende sempre più i connotati del mostro di Frankestein, un satiro/artista allestisce in via Lucchesi a Roma un lavoretto simpatico. Non è Bansky, sia chiaro, e probabilmente lavora con Photoshop.
La tecnica è moderna e alla portata di tutti, ma l'allestimento è più raffinato e il messaggio, se non profondissimo, perlomeno ci strappa un sorriso: in una via di Roma, un Museo a cielo aperto, compare un'opera del Caravaggio,” I bari” con tanto di cornice e didascalia a fianco.
Nel giro di poche ore il tutto viene rimosso.
Avete girato ultimamente per Roma? State pure nella vostra città, se siete pigri.
Vi sono scritte di ogni genere, di rara bruttezza, veri schizzi di bile sui muri, indecifrabili ormai (poiché il linguaggio politico e dell'immagine cambia, e molti dei fossili grafici risalgono persino agli anni Settanta) e esteticamente orripilanti; dominano i disegnini di organi genitali, le bestemmie, opera di deturpatori di cessi coperti dall'anonimato, le tag di anonimi e di non dotatissimi sedicenti artisti di strada (non parlo, sia chiaro, dei writer di talento, sia chiaro, parlo dei ragazzini delle scuole medie in libera uscita).
Ecco queste opere resistono al tempo.
Lo sberleffo satirico no.
Perché?
Ecco per chi non fosse informato il quadro che riporto per svelare l'arcano.
Godetevelo. Non servono le audioguide ;-)

Dal sito Ansa.it
Per maggiori informazioni: I Tre bari

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