sabato 21 aprile 2018

In ginocchio!

Raccolgo qui alcuni miei interventi su Facebook relativi al fattaccio di Lucca.


...ecco il momento in cui, dopo aver per trent'anni lottato per un ritorno alla ragionevolezza didattica, il sottoscritto, che non è un talebano per il ritorno al passato e neppure un nemico dell'innovazione, scopre improvvisamente che anche i giornali che hanno soffiato da anni alla grande contro la scuola italiana, ritenendola antiquata e inadatta alle nuove esigenze della modernità, si sono ricreduti e stanno facendo un piccolo passo indietro.
Eppure, se l'avessero letto bene, Manzoni a suo tempo ci aveva avvertiti: «Il buon senso c’era; ma se ne sta(va) nascosto, per paura del senso comune»; parlava della peste e degli untori, d'accordo, ma forse il suo consiglio ci avrebbe vaccinato, in ambito scolastico, dal morbo delle competenze a tutti i costi, nel deserto delle conoscenze, e dall'ingresso come modello didattico della più fallimentare delle scuole del mondo, quella statunitense, del suo linguaggio astruso e aziendalista, e dei test, che hanno fatto più danni della Grande Peste del 1348, come strumento oggettivo e indiscutibile per la valutazione dell'alunno.
Dopo la Peste, mi auguro, verrà forse il tempo del Decameron e del ritorno a una visione meno cupa del mondo, quella vòlta a ritenere che la conoscenza non sia solo uno strumento utile per un inserimento nel mondo del lavoro, ma anche, e soprattutto, al miglioramento dell'uomo in ogni suo aspetto perché goda del bello e, perché no?, anche dell'inutile, della Letteratura, della Musica e dell'Arte. Me lo auguro, in primis, perché ritengo che l'otium (tradotto nell'aziendalese cazzeggiare, in quanto attività improduttiva), faccia parte dell'uomo e, in subordine, perché, a mio modestissimo avviso, l'interesse a tali arti darà anche poco pane, ma ha permesso e permette ancora di dare un po' di gusto al piatto che ci viene offerto come viatico nella comunità degli uomini.
Per capire il motivo del mio intervento è consigliabile leggere questi due articoli:
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Prima di pensare a sfracelli nei confronti dei "bulletti" per dar soddisfazione alla vostra coratella vendicativa, andate a spulciare il regolamento di Istituto dell'IIS Carrara di Lucca (non ha nulla di particolare: è uguale a quello di millanta scuole). Vi copincollo per divertimento alcuni passi (lo so, siete pigri e non l'avete fatto). Poi mi riprendo col cellulare, mentre leggo, e vi invio il filmato via Messenger, eh? ;-):
"Minacciare le persone:convocazione del Consiglio di classe per eventuale sospensione dalle lezioni fino a cinque giorni. Offendere il personale della scuola e i compagni mediante espressioni ingiuriose: convocazione del Consiglio di classe per eventuale sospensione dalle lezioni fino a quindici giorni o superiori. Uso e diffusione immagini e/o dati di personale scolastico o studenti: convocazione del Consiglio di classe per eventuale sospensione dalle lezioni fino a quindici giorni o superiori"....Ciliegina finale: nessuna infrazione connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.Le sanzioni disciplinari sono sempre temporanee". Insomma, Internettiani di tutto il Mondo, non passate il sapone sulla corda!... è inutile.
Comprate del buon vinello e un po' di tarallucci. Un consiglio ai colleghi: "Boni, state boni! ...e mettetegli sto sei!" 
P.S. Al di là degli scherzi, un saluto sincero al collega che ha subito senza reagire. Gli auguro ogni bene, perché, oltre ad essere vittima di un idiota, ora molti lo criticheranno per non averlo fatto e lo condanneranno senza sapere nulla del contesto, dei ragazzi protagonisti del fattaccio e della particolare situazione in cui è avvenuto il tutto.

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Dopo aver sentito la Ministra Fedeli intervenire sul "bullismo" nelle scuole all'indirizzo di poveri insegnanti attempati, mi piace ricordare questo intervento del 2015 di Fabrizio Rondolino, giornalista vicino all'area Pd ed editorialista dell'Unità fino alla sua chiusura, che, infastidito per uno sciopero dei docenti che deve avergli creato qualche grattacapo, scrisse:”Ma perché la polizia non riempie di botte sti insegnanti e libera il centro storico di Roma?” Io che sono persona sensibile non mi sono allora più di tanto scandalizzato per l'augurio portatore di lividi e ferite lacero-contuse sul corpo docente, auspicio che, tra l'altro, in quei frangenti, molti da Destra e da Sinistra condividevano, ma per quel significativissimo "sti". Vedete un po' come il diavolo si nasconde nelle parole? Orbene, ordunque. Ritorno sul tema dei bulletti di Lucca o meglio sull'ipotesi che si sta concretizzando per punire i loro atti. Vi avverto che userò l'arma dell'ironia: taglia solo se la si coglie.
Il Consiglio di Classe sembra che stia optando per la linea dura: i protagonisti dell'episodio saranno bocciati.
Peccato che sul regolamento di Istituto nero su bianco si scriva che “nessuna infrazione connessa al comportamento può (potrà) influire sulla valutazione del profitto. Le sanzioni disciplinari sono sempre temporanee”.
Non c'è nulla da scandolezzarsi (bello, eh, scandolezzarsi?): da anni e di imperio il MIUR insiste su questa distinzione tra comportamento e profitto!
Molti insegnanti non sono mai stati d'accordo, ma, obtorto collo, e con la partecipazione attiva di un'intera generazione di Dirigenti Scolastici (e si facciano anche loro un esamuccio di coscienza!), anche i più riottosi hanno imparato a piegare collo e testa . Se qualcuno saprà leggere tra le righe, ora dovrebbere comprendere meglio l'atteggiamento del docente vittima del fattaccio. Se avesse denunciato il fatto, nell'ordine, avrebbe dovuto, per chi non lo sapesse, ottemperare alla seguente trafila: sarebbe stato obbligato a stendere una relazione scritta, avrebbe dovuto affrontare un gruppo di genitori inferociti , autoinfliggersi un Consiglio di Classe Straordinario, che sarebbe arrivato probabilmente a una punzione simbolica, in mancanza di esplosione della bolla mediatica, come la ridicola e antieducativa, a mio avviso, sospensione con obbligo di frequenza, magari con la sua concreta partecipazione come docente addetto alla sorveglianza, e, con ogni probabilità, leggete sotto per strabuzzare gli occhi , perché si sta concretizzando, essere sottoposto a giudizio dal DS per difendersi dall'accusa di avere dimostrato scarsa autorevolezza e limitata capacità di contenere gli eccessi verbali e comportamentali degli imberbi.
Ora d'improvviso sull'onda dell'emotività si cambia, ma c'è qualcosa che non torna: o il regolamento dell' I.I.S Carrara di Lucca è carta igienica (e allora perché prendersi la pena di scriverlo nel nome della trasparenza dei comportamenti sanzionatori all'interno della aule scolastiche?) o è ancora in vigore (e, dunque, proporre delle bocciature sulla base dei comportamenti in oggetto non è corretto, o peggio, sarebbe ingiusto). Tertium non datur.
Ah, ve l'ho già anticipato, manca la ciliegina sulla torta: l'insegnante sarà sottoposto a “indagine” interna per stabilire se non vi siano gli estremi di una sanzione per il suo comportamento.
Scandolezzatevi: i docenti non sono “bullizzati” (bisognerà cambiare però la denominazione perché il bulllismo è altra cosa) solo dai ragazzi, ma spesso (non sempre, grazie a dio!) anche dall'istituzione in cui lavorano.
Mi immagino il povero docente, amareggiato, ora a casuccia, leggermente brillo davanti a una bottiglia ormai vuota di Barbera, accendere un cero perché la sua pensione si avvicini. “Santa Fornero, ora pro nobis! Miserère mei, secùndum magnam misericòrdiam tuam ” 
arz62

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