martedì 2 aprile 2024

Pissi pissi Bao Bao: dei film sulla scuola. ( Lettura sconsigliata a chi non vive nel mondo della scuola).

 Piccola osservazione cinica, anzi cinicissima.  

Nella filmografia di quest’inizio anno si distinguono molti film ambientati nella scuola.

Nel giro di poco tempo ha raccolto molte attenzioni l’“Aula dei Professori” e ora c’è il film con Albanese “Un mondo a parte” (non ho visto il film, ma il titolo, come capirete più in là, è perfetto ed è, già di per sé, un capolavoro).

Qualche ingenuo penserà che sia un bene: parlare della scuola è sempre un segno di attenzione per la scuola e per i giovani.

Io che, per anni di anzianità e per cinismo pregresso, so che della scuola ormai non frega proprio niente a nessuno, se non agli insegnanti stessi e, nella spicciola contingenza, a coloro che hanno un figlio in età scolare e che sono costretti giocoforza a confrontarsi con l’istituzione (ma che, usciti dal tunnel, siatene certi, muoia Sansone e tutti i filistei, sarebbero poi disposti a tagliare la carta igienica nella scuola dell’Infanzia ai bambini dissenterici, iscrivendosi, ipso facto, al “Partito di Erode”, nel momento stesso che i loro figlioli siano usciti dall’età del massacro), ho un sospetto non bello, ma realistico.

(Tirate il respiro. La sintassi involuta del mio periodare è voluta, voilà anche il calembour!, per tenervi sulle spine).

Poiché gli insegnanti sono ormai tra i frequentatori più assidui delle sale cinematografiche, prima che il film sia distribuito in streaming, c’è, da parte di coloro che si occupano del marketing e della distribuzione del prodotto cinematografico, la necessità di un pubblico di bocca buona, ben disposto a passar parola.

E il pubblico dei docenti è il più boccalone di tutti (e io ne faccio parte, eh!) e, guarda caso, è il più vicino ai giovinetti fruitori delle piattaforme.

Insomma, tornando a bomba e sintetizzando, l’obiettivo è, more solito, anche per i film di tal fatta, il profitto per la vendita di un prodotto, non la scuola e il suo bene.

Del “Mondo a parte”, in quanto “a parte” se ne fa volentierissimo a meno e, se costituisce un qualche interesse, è solo in quanto strumento per ricavarne altra pilla.

Non dico cose nuove sotto il sole, sia chiaro, e non c’è un particolare acume intellettuale per svelare simili altarini, ma l’abbondante melassa che ogni tanto si sparge con parole di elogio nei confronti della classe insegnante (ahimè , perlopiù da parte della Sinistra; la Destra si sa, forse più candidamente, ha sempre avuto l’eritema non da contatto ovviamente, non se lo può permettere, nei confronti dei Maestri, dei Maestrini, dei Professori e dei Professoroni), per non parlare delle parole flautate nei confronti delle vittime reali della trascuratezza nei confronti della scuola ossia i giovani (”Il nostro Futuro”, nevvero?, in periodo di analfabetismo dei tempi verbali), non è destinata a diventate rum inebriante, ma il solito pastone (d’accordo, di buoni sentimenti) per consumatori bulimici di prodotti culturali.

 

venerdì 29 marzo 2024

Sulle sgrammaticature.

La netta sensazione che al Governo ci sia una sgrammaticatissima classe politica potrà anche indignare, ma è di fatto uno dei principali motivi per cui molti la ritengono attraente e votabile: è simile a loro e ne incarna perfettamente i difetti.

E non importa neppure che la loro sgrammaticatura non viva solo nelle parole che, si sa, volano senza permanere, ma, quel che è peggio, prenda carne negli atti che, al contrario, sono macine tombali al collo della nostra vita civile.

Insomma, incazzarsi a mille per un congiuntivo sbagliato, per la virgola mancante o sovrabbondante o per la sintassi zoppa permette ad alcuni di noi di mettersi sul seggiolino (bassissimo) del giudice che sentenzia col ditino alzato, ma garantisce anche di stare saldamente attaccati alla propria sedia a coloro che sono oggetto della nostra reprimenda.

Lo so, è un paradosso, ma sorvolare, in certe occasioni, è sicuramente meglio. E fa molto Zen. 😉

giovedì 28 marzo 2024

Magistratura, Psichiatria e Piano Rinascita: agitate bene prima dell'uso.

 Nell’era pre-caduta del Muro di Berlino, se qualcuno in Occidente avesse avanzato una proposta come quella di Nordio, sarebbe stato sommerso da fischi e pernacchie: volete forse “psichiatrizzare” la Magistratura (l’opposizione, gli anticomunisti, gli “anomali”) come si fa in URSS?

Usare la psichiatria per normalizzare l’opposizione era prassi sovieticissima.

E, per chi non ne avesse memoria, meraviglia tra le meraviglie, la lotta negli anni Settanta per l’abolizione dei Manicomi fu dei movimenti di Sinistra in Italia, non di certo della Destra a cui i manicomi, per togliersi dalla vista le “anomalie” non solo psichiatriche, ma anche sociali, andavano benissimo.

Nel dibattito politico, da sempre, chi si oppone ad un’idea viene allegramente collocato nella casella tassonomica della follia: “Lei è un pazzo!”, “Si faccia vedere da uno bravo!”, “Lei è da Manicomio!” sono frasi che spesso ricorrono nei dibattiti politici in Parlamento e nei talk show.

Ora alla chetichella, la propostina iperliberista e ovviamente anticomunista (è un’idea carissima ad un tale che aveva il numero di tessera 1816 della P2)  non sembra suscitare grande interesse nell’opinione pubblica: un trentennio di televisione che ha battuto sul chiodo della Magistratura politicizzata e della Giustizia a orologeria ha sortito il suo bell’effetto.

La psicologia e la psichiatria sono scienze onorevolissime e utilissime.

Nessuno può affermare con sicurezza che non possa esserci  un Magistrato con turbe psichiche e che abbia bisogno di cure psichiatriche, ma pretendere che lo Stato, preventivamente, ne giudichi lo stato psichico sa tanto di invasione di campo furbetto del potere esecutivo nei confronti del potere giudiziario, tant’è che Gratteri, con un facile procedimento logico, e mirando all’effetto paradosso, chiede che lo stesso trattamento sia riservato ai politici; con l’aggiunta di test sull’abuso di alcol e droga, per aggiungere veleno al veleno.  

Ho per abitudine di tenere all’interno delle mie cartellette nel computer Il “Piano di Rinascita Democratica” della P2.

Si parla esplicitamente di subordinazione del CSM alle volontà del Parlamento, alla faccia di quel fessacchiotto di Montesquieu e del principio della separazione dei poteri.

Rileggete il documento, con tanto di matita per le spunte e le sottolineature, e avrete capito parecchio.

Lo trovate (casualmente?) qui nel comodo formato Acrobat: https://www.archivioantimafia.org/p2/piano_rinascita_democratica.pdf

 

venerdì 1 marzo 2024

"Vedo la nonna che con l'ago vuol riparar le mutande rotte". Sulle bussole e sulle navi dopo il voto sardo.

 Vedo troppa esultanza per l’insperata vittoria nelle Regionali in Sardegna.

Già c’è chi preannuncia lo spiedo per Salvini e la caduta verticale della Ducia.

Non è così.

La pancia del Paese è sempre la stessa.

Se la Sinistra vorrà avere la meglio, dovrà percorrere la strada della difesa dei più fragili: quelli che già vedono in bolletta gli effetti del mercato libero nel settore dell’energia e che vivono sulla propria pelle il lavoro precario o, peggio, il lavoro a tempo pieno sottopagato che non permette loro, però, una vita dignitosa.

Per far questo, dovrà espellere come tossine i fanatici del neoliberalismo e i teorici della flessibilità del lavoro come panacea di ogni problema economico di uno Stato.

Fuori dai denti: Renzi e Calenda possono trovare benissimo il loro approdo nell’odierna Destra che nella politica del “Lasseiz-faire” crede assai, se non quando deve difendere qualche potere corporativo (taxisti, balneari, solo per fare un esempio).

In secondo luogo, dovrà disinnescare il percorso europeo che sembra portarci verso una guerra. L’escalation delle spese militari non è una buona idea, se non per gli azionisti di maggioranza delle industrie delle patriottiche armi italiche.

La Destra batterà, come al solito, sui propri tasti: sicurezza, ricerca del nemico di turno (immigrato, comunista o anarchico) e pugno duro con chi non le piace; carezzine per gli amichetti.

Ci sa fare, eh, ma sembra, come ogni pugile “groggy”, che stia perdendo le misure (si veda lo scontro con Mattarella sui fatti di Pisa e l’uscita mediaticamente devastante di quel Leghista che ha messo in contrapposizione la Polizia, che ha sempre ragione, e docenti e genitori, che hanno sempre torto).

La loro nave non sta, comunque, affondando: beccheggia, ma ha una direzione. La Sinistra, come è spesso successo da un ventennio in qua, non perda la propria.

                                                   Lo spin doctor in saldo.

mercoledì 7 febbraio 2024

La vita politica è una scala: corta e piena di letame. (Sulla rivolta degli agricoltori)

Per i distratti. Ora che i trattori sono in fase di preriscaldamento, Capitan Findus li liscia come non mai. Eppure, bloccano il traffico e minacciano di riempir di letame i Palazzi del Potere.

Peccato che Capitan Findus sia il promotore della muscolare legge sui blocchi stradali che, statene certi, non applicherà per gli amici agricoltori. 

Anzi, c’è da prevedere che la Polizia si toglierà il casco in segno di rispetto fintanto che la protesta si caratterizzerà come rivolta anti-UE.

Come già sottolineato dal sottoscritto più volte, non meraviglia punto che la Destra mostri i muscoli e che invochi Legge e Ordine.

Quel che dovrebbe risvegliare le coscienze anche di chi ha un’idea anche vagamente di Destra è che l’Ordine vale solo per gli altri, non per loro e per i loro.

Tutto qui.

La coerenza sarà anche la prigione delle menti piccole, ma l’incoerenza è sicuramentea marca distintiva delle persone “falze”.

D'accordo, si tratta di Politica della peggior razza, ma quando anche gli agricoltori se ne accorgeranno, spunteranno i forconi per infilzargli le balle. 

E, com'è ovvio, saran dolori.

martedì 9 gennaio 2024

"Presenti!"

 





L’esibizione durante la manifestazione per i morti di Acca Larentia negli anni precedenti era un’evidente provocazione: arrestateci e dimostrerete così di non essere coerenti con l’articolo 21 della Costituzione.

Ora, al Governo, non ci sono i difensori della Costituzione: ci sono coloro che l’articolo 21 lo butterebbero nel cesso per non parlare della norma transitoria relativa alla ricostituzione del Partito fascista, che, ricordo agli smemorati, è ancora lì, vigente e corroborata dalla Legge Scelba.

L’esibizione (il termine è voluto: esibizione) serve solo a ricordare agli italiani che i Fascisti sono tornati.

Punto.

“Presenti!”

Chi non se ne forse ancora accorto è avvertito.

giovedì 4 gennaio 2024

Le granate di "disaccerchiamento" della comunicazione politica

 Poiché la comunicazione social è quella che è, invito tutti a stare molto attenti e a restare sul pezzo.

L'avvicendarsi delle notizie nel mondo di Internet non è mai solo casuale.
Alcune notizie servono ad oscurarne altre; nel gioco dei veli di Maya sovrapposti come i livelli di Photoshop, la vicenda grottesca del pistolero di Capodanno serve a nasconderne un'altra di più rilevante entità: c'è un ministro che convive con la figlia e la sorella di due signori che avevano intenzione di condizionare le aste negli appalti pubblici che sono sotto il controllo e la giurisdizione dal genero e cognato in pectore. E il ministro, con la minuscola, non intende presentarsi in Parlamento per giustificare l'imbarazzante situazione.
Insomma, un altro eclatante caso dei conflitti di interessi che caratterizzano questo Governo (Santanchè, Crosetto, in primis, e ora quello di Capitan Findus) rischia di essere oscurato dal giochino delle pistole di Capodanno.
Insomma, toccato il fondo, per distrarre il pubblico, si pone mano alla fondina per stordirlo con i botti, tecnica che trae ispirazione dalle granate di "disaccerchiamento" utilizzate da molti corpi di Polizia per disperdere le folle.
Sono armi "non letali", d'accordo, ma fanno un male boia a quel che rimane della nostra Democrazia.

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